Due settimane fa abbiamo avuto l’opportunità di fotografare e filmare la nostra prossima collezione estiva presso il bellissimo castello di Össjö, appena fuori Ängelholm. I cavalli di Caroline Bore, che vive e lavora nella tenuta, sarebbero stati i nostri modelli. Splendidi e talentuosi cavalli da dressage di età e colori diversi. Perfetto.
La nostra maggiore preoccupazione, come spesso accade in Svezia, era il meteo. Dovevamo fotografare coperte estive — e se avesse iniziato a nevicare?
Per fortuna, niente neve. Un po’ di sole, ma freddo e vento. Fin dall’inizio avevo deciso che sarebbero state le ragazze più giovani a posare, perché l’effetto sarebbe stato migliore. Una buona idea, visto che erano in polo e il vento gelido del nord faceva rizzare i peli sulle braccia. Bisognava solo sorridere.
Quello che non avevo previsto era la riluttanza dei cavalli a partecipare al servizio fotografico. Le alte signore (tutte femmine) si stufavano presto dei nostri continui aggiustamenti: gambe, orecchie in avanti, criniere in aria.
Le star del dressage di oggi sono delle primedonne: se non ricevono attenzione e premi come vogliono, non si fanno convincere per uno scatto in più.
Per fortuna Caroline aveva tanti cavalli, così potevamo fare dei cambi.
La giornata è stata lunga, ma con un gruppo di ragazze abituate a non arrendersi, abbiamo ottenuto un materiale fantastico.
Una riflessione: i cavalli di oggi hanno una grande energia — bellissima da vedere in foto, ma non facile da gestire. Il mondo equestre vuole cavalli rapidi e espressivi, ma al contempo vogliamo semplicità e naturalezza. È conciliabile? Stiamo creando troppi cavalli che pochi riescono a gestire?
Pensiero del giorno.
(Questo post è stato tradotto con l’aiuto di un’IA. Ci impegniamo per garantire precisione e chiarezza, ma alcune sfumature potrebbero variare. Grazie per la vostra comprensione.)
